Italiani e la lettura: i dati dell’Istat

Metto in questo post per intero il documento dell’Istat La lettura dei libri in Italia, publicato oggi in occasione del Salone del Libro di Torino. E’ anche possibile scaricare il pdf dal sito dell’Istat. [Se cliccate sulle figure e le tabelle potete vederle in formato più grande e più leggibile]

L’indagine “Aspetti della vita quotidiana” rileva ogni anno informazioni sulla lettura di libri nel tempo libero, sul profilo dei lettori e sulla dotazione delle biblioteche domestiche. Per lettori si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista.
Le informazioni presentate oggi sono tratte dall’indagine svolta nel febbraio 2009. Il campione comprende 19 mila famiglie, per un totale di 48 mila individui. Per maggiori informazioni si veda l’appendice metodologica disponibile sul sito web Istat.

1.IL PROFILO DEL LETTORE
Forti differenze di genere e di età
Nel 2009 il 45,1% della popolazione di 6 anni e più (oltre 25 milioni e 300 mila persone) dichiara di aver letto almeno un libro.
La quota più alta di lettori si riscontra tra la popolazione di 11-17 anni (oltre il 58%), con un picco tra gli 11 e i 14 anni (64,7%), e decresce all’aumentare dell’età.
Già a partire dai 35 anni la quota di lettori scende sotto il 50%, per diminuire drasticamente dai 65 anni in poi e raggiungere il valore più basso tra la popolazione di 75 anni e più (22,8%) (Figura 1).

Figura 1 – Persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro nel tempo libero nei 12 mesi precedenti l’intervista per classe di età – Anno 2009 (per 100 persone di 6 anni e più della stessa classe di età)

Le donne leggono più degli uomini: le lettrici, infatti, sono il 51,6% rispetto al 38,2% dei lettori. Le differenze di genere sono presenti in tutte le fasce di età e risultano molto forti tra i 20 e i 24 anni, dove la quota di lettrici supera il 66%, mentre quella dei lettori si attesta al 39,2%. Le differenze di genere si annullano solo per le persone con 75 anni e più, fascia di età in cui dichiarano di leggere nel tempo libero il 23,3% degli uomini e il 22,5% delle donne (Tavola 1 e Figura 2).

Titolo di studio e condizione professionale incidono sulla lettura
Il titolo di studio influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da un massimo dell’80,6% tra i laureati a un minimo del 28,4% tra chi possiede la licenza elementare o nessun titolo di studio (Tavola 4). Se poi si tiene conto della condizione professionale, livelli di lettura superiori alla media si evidenziano, per le persone di 15 anni e più, tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (62,7%), studenti (65,2%), direttivi quadri e impiegati (68,1%). Al contrario, i più bassi livelli di lettura si registrano tra gli operai (30,6%), i ritirati dal lavoro (33,2%) e le casalinghe (35,9%) (Tavola 3).

Il divario tra Nord e Sud
A livello territoriale, le quote più alte di lettori di libri si registrano al Nord, dove quasi il 52% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, e al Centro (48%).
Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori scende rispettivamente al 34,2% e al 35,4%.
Esiste, inoltre, una significativa variabilità regionale nei livelli di lettura: se Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia fanno registrare livelli di lettura superiori al 56%, Marche, Umbria e tutte le regioni del Mezzogiorno si attestano al di sotto della media nazionale.
In particolare, agli ultimi posti si collocano Calabria (34,3%), Puglia (33,1%), Campania (32,9%) e Sicilia (31,5%).
Relativamente al tipo di comune, si nota una maggiore diffusione di lettori nei centri e nelle aree di grande urbanizzazione, con una progressiva riduzione nella quota dei lettori nei centri via via più piccoli: si passa, infatti, dal 51,3% nei comuni centro dell’area metropolitana al 40,5% nei centri da 2.001 a 10.000 abitanti (Tavola 2 e Figura 3).

Il numero di libri letti: “lettori deboli” e “lettori forti”
Se definiamo “lettori deboli” coloro che hanno letto al massimo 3 libri nei 12 mesi precedenti l’intervista e “lettori forti” coloro che hanno letto 12 o più libri nello stesso arco temporale, i lettori di libri si confermano fondamentalmente deboli: il 44,9% ha infatti dichiarato di aver letto fino a 3 libri nell’ultimo anno, mentre solo il 15,2% ne ha letti 12 o più.

I lettori deboli sono soprattutto maschi (48,1%), bambini e ragazzi fino a 14 anni (più del 48%), persone con 75 anni e più (49,5%), persone con la licenza media o titolo inferiore (più del 50%), operai (55,3%), persone in cerca di prima occupazione e casalinghe (oltre il 51%), residenti nelle regioni meridionali (57,6%).

Le quote maggiori di lettori forti si riscontrano, invece, tra le persone di 65-74 anni (19,8%), tra le donne (16%), con un picco tra quelle di 65-74 anni (22,1%), tra i laureati (24,4%) e tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (19,8%) e i ritirati dal lavoro (18,7%).  A livello geografico le quote più alte di lettori forti si riscontrano nel Nord-ovest (19,5%) e nel Nord-est (18,3%) (Tavole 1, 2, 3, 4, Figure 4 e 5).

2. LE BIBLIOTECHE DOMESTICHE
Quante famiglie possiedono libri in casa
Nel 2009 l’89,2% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa: il 62,5% ne possiede al massimo 100 (il 28,9% fino a 25 libri, il 33,6% da 26 a 100 libri), poco più di un quarto dichiara di possederne più di 100 (26,7%), mentre il 10,3% (pari a 2 milioni e 474 mila famiglie) dichiara di non possederne affatto (Tavola 5).

La regione con la percentuale più alta di famiglie che non possiedono in casa alcun libro è la Sicilia (20,2%), seguita dalle regioni meridionali nel loro complesso (15,0%), mentre nelle regioni del Centro-nord tale quota non raggiunge il 9%. Le regioni in cui si riscontrano le quote più basse di famiglie che non possiedono libri in casa sono il Trentino-Alto Adige (2,8%), la Valle d’Aosta (5,0%), la Sardegna (6%) e la Toscana (6,4%) (Tavola 5 e Figura 6).

Se si tiene conto della consistenza delle biblioteche domestiche, le quote maggiori di famiglie con oltre 100 libri in casa si riscontrano nel Centro-nord, dove più del 29% delle famiglie residenti possiedono 100 o più libri, mentre nel Sud tale quota scende sotto il 19%. Friuli-Venezia Giulia (36,6%), Emilia-Romagna (33,4%) e Sardegna (32,9%) sono le regioni con le più alte percentuali di famiglie con più di 100 libri in casa; seguono con valori che variano tra il 32,5% e il 30,9% il Trentino-Alto Adige, la Toscana, la Lombardia e il Veneto. In Sicilia, Campania e Basilicata tale quota si attesta sotto il 17% (Tavola 5 e Figura 7).

Bambini e lettura di libri: l’influenza della biblioteca domestica
L’accostamento alla lettura è un processo complesso, di difficile interpretazione e condizionato da un numero considerevole di fattori psicologici, relazionali, sociali e culturali. Sul versante familiare gli stimoli offerti dai genitori possono influenzare in modo determinante l’interessamento alla lettura di bambini e ragazzi. Un elemento che può influire sulle abitudini di lettura dei ragazzi, e che è strettamente collegato al titolo di studio e al comportamento di lettura dei genitori, è il numero di libri presenti in casa: in altri termini il crescere in mezzo ai libri.

I dati evidenziano un significativo incremento della quota di giovani lettori in quelle famiglie dove i libri sono presenti in casa e in particolare in quelle dove la biblioteca domestica è più consistente. Infatti, se in media il 64,7% dei figli di 11-14 anni ha dichiarato di aver letto almeno un libro nel tempo libero nei 12 mesi precedenti l’intervista, tale quota raggiunge l’83,9% nel caso in cui in casa siano presenti più di 200 libri, mentre la percentuale crolla al 29,6% se in casa non ce ne sono affatto (Figura 8).

GLOSSARIO
Lettori di libri: persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista Lettori deboli: persone di 6 anni e più che hanno letto da 1 a 3 libri per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista Lettori forti: persone di 6 anni e più che hanno letto 12 o più libri per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista.

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Commenti

3 risposte a “Italiani e la lettura: i dati dell’Istat”

  1. Avatar guglielmo pacetto
    guglielmo pacetto

    Secondo me si leggono solo le copertine. CIAOOO!

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  2. […] E perché la politica, piuttosto che occuparsi di redigere "liste nere", non si interroga sul fatto che il numero di lettori in Italia scende di anno in anno (come testimoniato dagli ultimi dati del Censis e dell'Istat)??? […]

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  3. Avatar mobili per ingresso primavera

    SITO TOP.. CONTENUTI TOP… BRAVI

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