I libri più belli del 2013 secondo L’Economist

Come ogni anno nella lista dei migliori libri dell’Economist è la saggistica a dominare. I libri inseriti sono davvero tanti molti, eccone una selezione.

* Politica e attualità
Ari Shavit, My Promised Land: The Triumph and Tragedy of Israel
Quattro generazioni di israeliani ritratti con le contraddizioni e le speranze del paese.

Rana Mitter, Forgotten Ally: China’s World War II, 1937-45
La seconda guerra mondiale, l’invasione giapponese: l’impronta sulla storia e l’attualità della Cina.

Toby Dodge, Iraq: From War to a New Authoritarianism
L’agonia senza fine dell’Iraq.

Oscar Martínez, The Beast: Riding the Rails and Dodging Narcos on the Migrant Trail
Un giornalista del Salvador in otto viaggia accompagnando i migranti dall’America centrale agli Stati Uniti.

* Biografie e memoir
David Caute, Isaac and Isaiah: The Covert Punishment of a Cold War Heretic
Lo scontro ideale fra Isaiah Berlin e Isaac Deutscher: una grande ricostruzione della storia culturale e politica del XX secolo: marxismo, sionismo, liberalismo, e il significato della rivoluzione d’Ottobre.

Lucy Hughes-Hallett, Gabriele d’Annunzio: Poet, Seducer and Preacher of War
Una biografia che distrugge – giustamente – il poeta che ha anticipato il fascismo ed è stato l’”evangelista della guerra”.

*Storia
Frank Dikotter, The Tragedy of Liberation: A History of the Chinese Revolution, 1945-57
Una storia della rivoluzione cinese basata anche su inedite ricerche nell’archivio del partito comunista. Due milioni di morti.

Ian Buruma, Year Zero: A History of 1945. By
L’anno sconvolgente della fine della seconda guerra mondiale. Troppo spesso l’epilogo favorì chi era senza principi.

berlino_1945

Margaret MacMillan, The War that Ended Peace: The Road to 1914
Mancano pochi giorni all’inizio dell’anno che segna il centenario della Grande guerra: un saggio su tutte le possibilità sprecate dai leader delle potenze per evitare l’immane massacro. Che poteva essere evitato.

*Scienza e tecnologia
Clive Thompson, Smarter Than You Think: How Technology Is Changing Our Minds for the Better.
Un’interpretazione ottimistica della nostra interazione con la tecnologia

Gavin Francis, Empire Antarctica: Ice, Silence & Emperor Penguins
La colonia di pinguini di 60mila unità alla “fine del mondo”. Anche un libro sul silenzio

Aleksandar Hemon, The Book of My Lives
L’autore del Progetto Lazarus in una serie di essai sull’esilio e la consolazione assicurata dal linguaggio (In italiano: Il libro delle mie vite, Einaudi).

John Eliot Gardiner, Bach: Music in the Castle of Heaven
Un grande conoscitore di Bach spiega come un uomo così ordinario abbia creato musica tanto straordinaria.

*Narrativa
Taiye Selasi, Ghana Must Go.
Debutto di una scrittrice nata a Londra ma di origini nigeriane e ghanesi. Molto a che fare con i funerali.

 

L’elenco completo sul sito dell’Economist

Commenti

2 risposte a “I libri più belli del 2013 secondo L’Economist”

  1. Avatar Enzo Valentini
    Enzo Valentini

    Scusate ma non ho capito per niente il commento sulla biografia di D’Annunzio… “distrugge giustamente”???

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  2. Avatar Adour
    Adour

    Completamente daccordo con @Enzo. Anch’io non capisco il “giustamente”. Se vogliamo trionfalizzare un libro che in Inghilterra ha vinto il Samuel Johnson Prize 2013,.denigrando il Dannunzio solo ad un narcisista egocentrico donnaiolo senza scrupolo,non sono daccordo.
    Nel libro viene quasi ridotto ad un macchietta, stereoptipato nel suo essere italiano,un pò guascone, un pò buffone, un self made poet.
    Beh il dannunzio è stato ben altro,giustamente o ingiustamente si voglia.
    A

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