In questi giorni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sta uscendo What I Talk About When I Talk About Running (prontamente segnalato anche da Fubar l’altro ieri, grazie Fubar ;).
Sul Guardian, la
recensione al libro di Murakani, da parte dello scrittore Alastair Campbell, sottolinea proprio la forza del racconto e della condivisione dell’esperienza della corsa e della maratona da parte di un artista della scrittura: spero che le pagine What I talk about when I talk about running (bello anche il titolo carveraino) mi aiutino a dare forma, a esprimere questa
attrazione/ossessione per l’allenamento duro, quasi quotidiano, per il confronto con il nostro io nel momento dello sforzo prolungato, della difficoltà di arrivare fino in fondo ai 42,197 km.
Con la soddisfazione del corpo stanco alla fine dell’allenamento e del corpo esausto alla fine della maratona. Insomma, spero proprio che Murakami mi aiuti a capirmi ;).
Ehi!!, ovviamente il libro non si occupa solo della corsa; Murakami racconta anche il suo lavoro, l’importanza della musica, parte della sua vita. Ma certo la corsa… 😉
Ehm, sì è vero, sono in pessime condizioni, ero a pochissimo dalla fine. Ogni volta che vedo una mia foto (n.5921 a Amsterdam, ottobre 2007) in una maratona mi commuovo (mi commuovo di più, e piango, al traguardo, ovviamente).
E non la racconto a tutti questa commozione (temo il sarcasmo?).
Ma questa volta, con Murakami che ci nobilita, mi son detto: “lasciamoci anche andare a un po’ di vanità”. 😉
ciao a tutti
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